Kin Dza Dza!


Abbiamo scoperto di recente, curiosando nei misteriosi archivi dell’Internet Movie Database, l’esistenza di un bizzarro film di fantascienza, il quale ha attratto la nostra attenzione per diversi motivi: a) si intitola Kin Dza Dza! e questa è già, a ben vedere, una ragione sufficiente; b) è piazzato al 25° posto nella classifica dei Più Bei Film Di Fantascienza Del Mondo; c) è un film sovietico; d) nessuno di noi ne aveva mai sentito parlare. Potevamo sopravvivere senza colmare questa incresciosa lacuna? No, non potev – beh, in realtà si, ma sapete come vanno queste cose. Per cui ci siamo procurati il film in questione, e in compagnia dei due protagonisti, Zio Vova e il Violinista, ci siamo ritrovati sul pianeta Pluk. Eh si.
Vladimir Nikolaevich Mashkov, infatti, Zio Vova per gli amici, saggio e robusto elettricista sovietico, incontra per la prima volta il suo compagno di avventure, il timido e smilzo Gedevan Alexandrovich Alexidze (detto il Violinista perchè, non ci crederete, suona il violino in un’orchestra), per le strade di Mosca. I due si fermano a prestar soccorso a un tizio che afferma di provenire da un altro pianeta; trovandosi nella Russia degli anni ‘8o sono più propensi a credere che si tratti di un ubriaco, e così quando il misterioso raggio teletrasportatore si attiva, si trovano sparati dall’altra parte dell’universo. L’idea in sè non è certo una novità: dai tempi di John Carter di Marte e del Barone di Munchhausen, la storia del tizio su un altro pianeta che deve trovare il modo di tornare a casa è uno dei Grandi ed Onorati Clichès della fantascienza. Così come il mondo postapocalittico, ridotto a un deserto cosparso di rovine arrugginite, dove pochi superstiti si contendono le scarse risorse vitali – tipo Mad Max, per intenderci, o Dune. Quello che fa la differenza è il modo di raccontare queste storie; e qui abbiamo tutto lo squallore, i personaggi grotteschi, i paradossi della burocrazia e quell’incredibile atmosfera di miseria stabile, economica e morale, talmente tragica da risultare comica, che solo la Grande Madre Russia ci ha potuto regalare. Oppure Alan Ford. Comunque, il pianeta Pluk è abitato da umanoidi telepatici, suddivisi in un incomprensibile sistema di caste, classi e ruoli sociali; neanche i Plukiani sembrano capirci granchè, e portano sempre un apparecchio che fornisce l’esatto status di chi si ha davanti, il che permette di eseguire correttamente tutti i rituali del caso – tipo accovacciarsi, battersi le guance e gridare “KOO!” quando si è in presenza di una persona di rango più elevato. Zio Vova e il Violinista scoprono che un oggetto in loro possesso è considerato estremamente prezioso, su Pluk; non si tratta del colbacco nè del violino, ma dei fiammiferi. Già, i fiammiferi; le cui sostanze chimiche permettono ai plukiani di far funzionare le loro astronavi. Che si chiamano Pepelaz. No, per dire: Pepelaz. Altro che Millennium Falcon o Cuore d’Oro: Pepelaz. Potremmo andare avanti tutto il giorno a dire: Pepelaz. Vabbè, sorvoliamo (a bordo del Pepelaz! – ehm). Kin Dza Dza!, comunque, ha avuto un enorme successo, in Russia, tanto che, a quanto dice l’immancabile Uìchipedia, Koo! è un’esclamazione comune tra i nerd di quelle lontane contrade; è un film chiaramente satirico e critico, ma non per questo meno godibile da chi come noi è nato dall’altra parte della Cortina di Ferro (dalla parte sbagliata, direbbe il Gnagnera). Anzi: un po’ Kusturica, un po’ Monicelli, un po’ Kaurismaki, è l’ideale per chi – come noi – ama bullarsi con gli amici dei propri insoliti gusti cinematografici. KOO!


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4 pensieri profondi su “Kin Dza Dza!

  1. FANTASTICO!!!
    Lo volgio vedere!!!
    p.s. viva Fra Metallo!!!!

  2. e dove la posso trovare questa meraviglia? voglio bullarmi anche io con i miei amici 😀

  3. @ marlene: noi ce lo siamo procurati con gran fatica, varcando gli urali a dorso di e-mulo (?!) – per il resto si trova tutto su youtube sottotitolato in inglese, ma non è la stessa cosa… :)

  4. mi cimenterò nella fatica…lasciatelo a disposizione mi raccomando

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