The Invisibles

fuffademia071010-blogmorrisonGrant Morrison: genio o mentecatto? E’ questa la prima domanda che sorge spontanea al termine della lettura di “Invisibles” – oddìo, “termine” è un termine – vabbè – quantomai impreciso vista la natura del fumetto: non è che lo finisci, a un certo punto, quando ti ritieni soddisfatto, basta. E non perchè sia una serie interminabile, una soap-opera a fumetti, tipo l’Uomo Ragno o gli X-Men; anzi, Invisibles è una serie conclusa, organizzata in tre cicli di 25, 22 e 12 numeri. “E allora dov’è il problema?” – il problema sta nel fatto che è probabilmente la storia a fumetti più incasinata, autoreferenziale, convoluta, crittografica, caotica, convulsa e frattale che abbia mai letto. E ho letto anche Flex Mentallo, badate bene, per non parlar di Cronache Mazzate. Puoi leggere Invisibles cominciando da qualunque numero, in qualunque ordine (stavo per aggiungere “tanto non ci capisci un ca**o lo stesso – ma non è vero); e a ogni rilettura scopri citazioni, controcitazioni, allusioni, doppi, tripli, quadrupli significati, simboli e cose strane. Di cosa parla? Avete presente le teorie del complotto, gli alieni di Roswell, gli Illuminati: ecco. Immaginate che sia tutto vero, dagli UFO al sesso tantrico all’Atlantide ai messaggi subliminali di Macdonald, ai retroscena della morte di Diana d’Inghilterra. Oscuri poteri tramano nell’ombra per rendere schiava l’umanità – e ci riescono anche bene, direi: se non fosse per uno sparuto gruppo di combattenti per la libertà che si fanno in quattro per salvare il futuro del pianeta – gli Invisibili, appunto. Un po’ anarchici, un po’ sciamani, terroristi ontologici, dadaisti d’assalto, gli Invisibili – l’Esercito Invisibile, l’Internazionale Invisibile, o uno degli altri numerosi nomi con cui sono noti ormai da secoli – combattono una guerra segreta (anche se non proprio silenziosa, visto il casino che fanno, a colpi di magia, nanotecnologie e, soprattutto, armi automatiche) – contro le orrende entità lovecraftiane che attendono in agguato il 22 dicembre 2012 – quando, secondo il calendario Maya, finirà il mondo. Non stiamo a parlare dei personaggi (uno dei protagonisti è l’alter ego dello stesso Morrison, poi abbiamo il futuro Buddha, un travestito brasiliano esperto di vudù, gente che viaggia nel tempo, il Marchese de Sade e così via), nè della trama che è impossibile da riassumere: è l’atmosfera che rende questo fumetto originale. Ho letto in giro che Morrison lo ha creato come un ipersigillo, una specie di rituale magico (?) che riflette l’universo per poterlo riplasmare – capite con che gente abbiamo a che fare? – cosa che rende onore al Nostro, anche se non so quanto successo abbia avuto. Comunque – aldilà del casino che è leggere Invisibles, e aldilà che una storia così ambiziosa e complicata nove volte su dieci finisce in vacca (e questa non fa eccezione) – è forse la portata stessa della storia a costituire il suo punto debole: quando non è chiaro se stai leggendo una storia che è una storia, o la trama di un film realizzato da uno dei personaggi, o un romanzo scritto da un altro, o un videogame di un terzo, quando non capisci più chi sono i buoni e chi i cattivi, e quando la posta in gioco è così enorme da rendere il nostro mondo soltanto un bruscolino, perdi un po’ la prospettiva. Alla fine, si resta un po’ con l’amaro in bocca, perchè tutto questo gran parlare di spirito, materia, evoluzione, illuminazione, e così via, si risolve in un gran rave party. Tutto qui? La soluzione è non considerare l’ultimo numero come l’ultimo numero. Finito quello, riprendine uno qualsiasi e ricomincia a leggere. Anche perchè qualunque fumetto abbia una scena come quella dell’immagine qui a fianco, merita tutta la mia stima.


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4 pensieri profondi su “The Invisibles

  1. ueilà ma guarda un pò me l’avevano detto (chi? me lo sono dimenticato) ma me nero dimenticato (ma ero ubriaco, come sono la maggior parte del tempo), ma non ti dico come ci sono arrivato che è davvero una cazata… che poi fa parte dello spirito di qua…. ma non te lo dico lo stesso (almeno qua) e fprse questa è la vera cazzata…
    ecco, ho detto!

  2. lasciami indovinare… stavi cercando un gruppo garage punk che si chiama the invisibles? :)

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