Ju-Jitsu Self Defence

E’ molto difficile trovare un buon manuale di arti marziali. Un po’ perchè il saggio maestro conoscitore dei segreti dell’Oriente non ci tiene a divulgarli (e quindi nei libri suddetti su trova di tutto tranne che quello che veramente serve); un po’ perchè, duole dirlo, la maggior parte dei manuali di arti marziali ha un che di vagamente ridicolo – del tutto involontario, certo, ma spesso e volentieri le immagini di energumeni esaltati, di ninja in pose improbabili e di berretti verdi strappano un sorriso (poi magari di persona strappano un arto, ma questo è un altro discorso). Fa eccezione W. Bruce Sutherland, i cui baffoni, la canotta e i calzini al polpaccio sono ancora in grado, a mezzo secolo di distanza, di incutere timore al più scafato lestofante. Questo volumetto inglese del 1913 spiega con dovizia di foto e didascalie la nobile Arte delle Articolazioni Lussate, per la sicurezza del gentiluomo moderno. Perchè, «se un uomo deve comportarsi da uomo, deve essere sicuro della propria superiorità fisica», in modo da potersi difendere, con abilità e intelligenza («che sono di solito dalla parte del cittadino onesto, mentre scarseggiano nel fuorilegge») da ubriachi, vagabondi e malfattori d’ogni risma. Data la nostra ignoranza sul tema, non sappiamo dire quanto queste tecniche siano realmente efficaci (alcune sembrano risibili, mentre altre fanno male solo a guardarle); ma da intenditori di minchiate, possiamo dire che questo è un grande piccolo manualetto, nelle cui pagine scorre potente lo spirito dei Monty Python.

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2 pensieri profondi su “Ju-Jitsu Self Defence

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