La birra Gulag colpisce ancora!

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Come tutti voi ben sapete, la Squadra Cazzate si dedica da lungo tempo al consumo di grandi quantità di bevande alcoliche. La birra in particolare, dono divino di Mbaba Mwana Waresa ai saggi, ai filosofi e agli incantatori di serpenti, ha da sempre affinato l’ingegno dei saggi, dei filosofi e degli incantatori di serpenti e non sappiamo più come finire questa frase. Colpa della birra. D’altronde non essendo noi nè saggi, nè filosofi, nè incantatori di serpenti è ovvio che la birra abbia su di noi un effetto deleterio, soprattutto dopo i primi due litri. Dicevamo.
Spinti dall’ispirazione e da un sogno profetico mandatoci dal sommo Raugupatis, ci siamo cimentati in un’impresa non scevra di pericoli che solo pochi spiriti intrepidi (e incantatori di serpenti) hanno rischiato prima di noi. Armati del nostro distillatore di rame consacrato alla dea Ninkasi e dell’imbutino arancione benedetto da Radegast (sì, avete capito bene, Radegast con la e), consultati gli aruspici e le viscere di un criceto, acceso un cero in onore di Sant’Arnou, ci siamo accinti a distillare la sublime bevanda. Tutto qua. Abbiamo distillato la birra Gulag, ma non abbiamo ancora assaggiato i risultati. Aspettiamo ancora un po’. Dum de dum…

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Invece, per non saper nè leggere nè scrivere (questo post è scritto dalla nostra scimmia ammaestrata Alfio), abbiamo usato i nostri superpoteri per trasformare la birra Gulag in gelatina. E poi ce la siamo mangiata. Buona. Eh già.

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Una profonda riflessione su “La birra Gulag colpisce ancora!

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