Il Libro del Sole e dello Scorbuto: Il Dramma di Lasciaprosciutto Re di Danimarca

IL DRAMMA DI LASCIAPROSCIUTTO RE DI DANIMARCA

di Guglielmo Scuotilalancia

Il giovane Lasciaprosciutto è tormentato dagli incubi dopo che la madre Vigonzia ha sposato lo zio Zuto, detto il Mellifluo di Danimarca, mentre il padre se la spassava con un’assistente di volo norvegese. A nulla valgon gli sforzi della bella Contumelia a farlo rinsavire. Lasciaprosciutto in preda al Raptus del Suino Onirico ucciderà tutti a colpi di clavicola.

 

ATTO II – SCENA IV – L’appartamento della regina

Personaggi: Lasciaprosciutto, la Regina Vigonzia, il Ciambellano Poponio, il Fantasma del Re,
il Fantasma del Ciambellano Poponio, il Coro, il Fantasma del Coro.

 Entrano la REGINA e POPONIO

 POPONIO

Sta arrivando. Toccatelo sul vivo.
Ditegli che con le sue stravaganze
è andato veramente oltre ogni limite;
questa storia del Suino Onirico
è davvero, davvero intollerabile;
io starò qui in silenzio ad ascoltare.
Siate con lui risoluta, vi prego.

LASCIAPROSCIUTTO  (da fuori)

Mamma! Vigonzia!

REGINA                             (a Poponio)

                                    Potete star sicuro.
Attento. Arriva. Non fatevi sgamare.

(si siede. Poponio va a nascondersi dietro un tendaggio)

(entra LASCIAPROSCIUTTO)

LASCIAPROSCIUTTO

Guardate cosa ho qui!

REGINA

                                     Lasciaprosciutto,
ancora con ‘sta storia del suino?

LASCIAPROSCIUTTO

Avete molto offeso il mio maiale.

REGINA

Evvìa su, queste son risposte oziose.

LASCIAPROSCIUTTO

E le vostre son domande maliziose.

REGINA

Come parli, Lasciaprosciutto?

LASCIAPROSCIUTTO

                                                       Ma chi, io?

REGINA

Suvvia, figliuolo, dimmi quel che devi,
che ci ho da fare –

LASCIAPROSCIUTTO

                                 Certo, mia signora,
moglie al fratello del vostro marito,
il quale se la spassa con –

 REGINA

                                               Insomma!
Se è questo che hai da dirmi, me ne vado!

(fa per alzarsi)

LASCIAPROSCIUTTO

Oh no, non sedetevi, non vi muovete
prima ch’io vi abbia messo avanti agli occhi
una vera Clavicola Suina
dotata di poteri straordinari!

REGINA                               (sospirando)

Figliuolo mio, perchè una volta tanto
non entri in una setta rispettabile
sul tipo, che ne so, degli Hare Krishna,
Sai Baba, i Dianetici o i Raeliani?
Oppure il Dio Criceto, il Grande Puffo,
il Dio Palamidone o il Grande Zuul?
Possibile che ogni settimana
t’inventi una cazzata senza pari
per rompere le balle
a noi ch’abbiamo un regno da gestire?

LASCIAPROSCIUTTO

O madre, voi tarpate le mie ali
ma quando avrò il Potere del Suino
vi pentirete delle vostre aspre parole!
Con questa mia Clavicola fatata –

REGINA

Per poco che ne so di anatomia,
di certo quello è un femore.

LASCIAPROSCIUTTO

Un femore?

REGINA

                  Sicuro.

POPONIO                             (dietro la tenda)

                             Lo dicevo.

LASCIAPROSCIUTTO

Come, come, un femore?

CORO                                      (balzando fuori da un armadio)

UN FEEEEEEEEEEEEEEEEEMORE!

(rientra nell’armadio. Lasciaprosciutto e la Regina lo guardano stupefatti)

LASCIAPROSCIUTTO    (furioso)

Mi han dunque ingannato? Pagheranno
col sangue una sì vile azione
che sfigura la faccia della grazia
e che fa arrossir la verecondia,
un’azione che strappa via la rosa
dal volto dell’amore genuino
per deporvi un bubbone purulento;
un’azione che rende vano e nullo
l’acquisto del suino
come una banconota da ventottomila euri.
Oh, un’azione tale
è come se strappasse via dal corpo
d’un contratto in comune stabilito
l’anima stessa e fa d’un sacro rito
una vana accozzaglia di parole!
Il cielo stesso avvampa di rossore
nel volger la sua faccia
su questa massa solida e compatta,
come di fronte al Giudizio Finale…
nauseato dall’atto –

REGINA

                                E’ diventato matto!
Soccorso, gente!

POPONIO                           (dietro la tenda)

                               Aiuto! Aiuto! Aiuto!

Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto!
Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto!
Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto!

(Lasciaprosciutto e la Regina guardano verso la tenda)

Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto!

LASCIAPROSCIUTTO      (con calma va alla tenda, solleva il femore suino)

Allora, abbiam finito di gridare?

POPONIO

Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto!

IL FEMORE SUINO

PEM!

POPONIO

Ahi, che cazzo –

IL FEMORE SUINO

PPEM!

POPONIO

Insomma, basta!

IL FEMORE SUINO

SBAM! SBAM! SBAM!

POPONIO

Ahi, che male!

(stramazza dal tendaggio e muore)

 REGINA

Ahimè, che hai fatto?

LASCIAPROSCIUTTO

Non so. Dev’esser stato
il Raptus del Suino Onirico. Chi è?

CORO                                      (uscendo dall’armadio)

Lasciaprosciutto, gran farabutto,
era Poponio, or non lo è più!

(rientra nell’armadio)

LASCIAPROSCIUTTO       (avventandosi contro l’armadio)

Adesso però avete rotto il –

REGINA                                (afferrandolo)

                                                    Basta!

LASCIAPROSCIUTTO

Come osi, o madre dire basta!
Tu che hai assassinato un re
per sposarne il fratello, il vile Zuto!

REGINA

Assassinato il re?

LASCIAPROSCIUTTO

Così ho detto.

CORO                                          (uscendo dall’armadio)

Lasciaprosciutto, che cazzo dici?
Il re è al bar con tutti gli amici!

(pausa imbarazzata)

LASCIAPROSCIUTTO

Al bar?

(solleva il tendaggio, scoprendo il cadavere di Poponio)

REGINA

Al bar.

LASCIAPROSCIUTTO

Al bar. Ma pensa.

CORO

Eh già.

(rientra nell’armadio)

(entra LO SPETTRO)

LO SPETTRO

Ehilà, bella gente, che si dice?

LASCIAPROSCIUTTO

E’ lui! Lo Spettro! E’ lui!

REGINA

Sì, come no.

LASCIAPROSCIUTTO      (allo Spettro)

O divini suini, miei custodi,
proteggetemi con le vostre ali!
Che chiede la tua nobile figura?
Ma soprattutto come cazzo è
che sei lo spettro del re
s’egli è vivo e al bar coi suoi amici?

LO SPETTRO

Il re, ch’è molto saggio e previdente
vuol solo seguire la moda.
E quindi ha assunto me come fantasma
per girar di notte con le catene
e spaventare i babbioni.

 LASCIAPROSCIUTTO

Come. come? Tu, madre, lo sapevi?

REGINA

Certo, Lasciaprosciutto. Anche io ne ho uno.

LASCIAPROSCIUTTO

Di spettro?

REGINA

Sì. Quest’anno è di gran moda.

(Entra LO SPETTRO DI POPONIO)

LO SPETTRO DI POPONIO

Io, invece, sono morto per davvero.
Prendo un attimo il telefono e poi vado.

(si china a frugare nelle tasche del suo cadavere)

REGINA

Se tu ci frequentassi un po’ più spesso,
sapresti che a corte tutti ne hanno uno.
Ma ahimè sei così preso dai suini
che ignori come si sta al mondo, vero?

(tutti scoppiano a ridere tranne LASCIAPROSCIUTTO)

LASCIAPROSCIUTTO       (basito)

E quindi, quindi – qui tutti hanno uno spettro?

CORO                                    (uscendo dall’armadio)

Casino, tumulto, marasma,
anche il Coro ha il suo fantasma!

 (da un altro armadio esce IL FANTASMA DEL CORO sotto forma di Jazz Band. Iniziano a suonare un ragtime forsennato. Tutti ballono, ridono e cantano, tranne LASCIAPROSCIUTTO che rimane immobile. Dal soffitto cadono coriandoli e stelle filanti. Di colpo la musica si ferma e tutti escono di corsa. LASCIAPROSCIUTTO rimane solo. Sospira. Si guarda intorno soppesando il Femore Suino. Poi di colpo lo alza al cielo.)

LASCIAPROSCIUTTO      (gridando)

Potere del Suino Onirico! A me!

(con un urlo belluino si lancia dal palco sul pubblico e inizia a menare legnate a destra e a manca finchè non interviene la Polizia.)

SIPARIO.

 ***


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Il Calendario di Frate Cazzaro – Gennaio 2013

Il messaggio di Frate Cazzaro per l’anno nuovo
“Frateli, sorele, gugini e amebe senzienti, benvenuti. In guesto giorno di ledizia desidero mandare il mio saluto a tutti coloro che non possono essere qui perchè oppressi, incarcerati, legati nelle cantine o costrtti a lavorare nelle mie miniere di stronzio. A tutti loro va il nostro penziero mentre gi strafoghiamo di fuà grà e maiale caviale medievale. Burp! Salute!”

Il sillogismo del coniglio
Le arance sono arancioni,
ergo le aragoste sono aragostioni.

***

 Cose inconsuete
Come un termosifone volante nella valle degli sambecchi che ridono. Accadde nel 1923.

Caponata degli Uberti:
Gran Capo degli Uberti, leader delle genti Uberte, dopo lungo peregrinare condusse gli Uberti in Uberzia.

***

Parole profonde dagli astrusi Wandutzi
“La Wanda volle lavar la Lavanda sulla veranda. E le venne un colpo apoplettico. Badate.”

Zenzizenzizenzike
Ovvero il quadrato del quadrato quadrato.

 

Drammaturghi dimenticati
Polifrasmone, figlio di Frinico. E perchè ce lo siamo dimenticato, direte voi? Perchè alle Dionisie del 467a.C. giunse solo terzo. Capite? Il mondo ricorda solo i vincitori, chi arriva secondo o terzo è destinato all’oblio. Alla faccia di De Coubertin, che se non fosse per una frase arguta detta al momento opportuno, sarebbe anch’egli nel dimenticatoio.

***

Ultimi sviluppi nel misterioso caso della morte dell’alce di Tycho Brahe
Il caso, chiuso dall’ispettore Carapacèk della polizia boema, è stato riaperto recentemente dopo che tracce di mercurio sono state rinvenute nella barba dell’alce indicando la possibilità che si tratti di alcicidio e non di un banale incidente come ritenuto da molti. I sospetti cadono quindi sul noto astronomo danese che in molti ritengono aver colpevole di aver sfruttato l’alce per i propri scopi senza riconoscerle i giusti meriti scientifici. Secondo alcuni studiosi sarebbe infatti da ascriversi al cervide ed alla sua invidiabile vista la scoperta della supernova del 1572. Tycho Brahe, dalla sua residenza estiva sul lago Balaton, nega vigorosamente le accuse: “Amavo la mia alce come un fratello con le corna e queste accuse mi riempiono il naso di tristezza e sconforto.”

Il Santo del Mese

 

 San Lumacone Atavico
Capostipite dei Lumaconi della Bassa, nonchè illustre avo di Lord Buccinasco si oppose con fermezza all’editto di Forlimpopoli, promulgato da Lord Batracio, reggente di Gerenzago ed emissario dell’imperatore Nuzio. Il movimento iniziato dal Lumacone portò presto alla rivolta delle Sette Lumache d’Autunno in cui persero la vita il Governatore di Garbagnate ed una cameriera dell’Hoetl Mmarriott che passava di là per caso. L’evento indusse Nunzio a ritirare le trippe armate della bassa padana e restituire le licenze ai gestori delle osterie. Successero anche un sacco di altre cose interessanti ma non è che le possiamo scrivere tutte qua.

 

Ordini dall’alto
Accarezza il figliuolo e ti farà paventare,
scherza con lui e ti rattristerà.
Non ridere con lui, perché tu non abbia a piangere insieme,
e, da ultimo, a digrignare i denti.
Non gli lasciar libertà nella gioventù,
e non chiudere un occhio sui suoi capricci.
Piega la sua cervice nella gioventù,
e rompigli le costole mentr’è fanciullo;
perché non divenga caparbio e ti si ribelli,
e tu n’abbia strazio di cuore.
Educa tuo figlio e affaticati intorno a lui,
per non incappare nella sua turpitudine.

Ecclesiastico 30, 9

Ordini dal basso
I così detti fenomeni prodigiosi
E’ una burla che suscita sorpresa ed ilarità fatta in una comitiva di amici. Ridotta in polvere una quantità di zolfo e letargirio si versa entro una lampada piena d’olio; si prepara una candela con cera vergine mescolata a sterco di animale (cane, cavallo, asino, capra, etc.) e si accende la candela o la lampada mentre si versa da bere agl’invitati. Questi appariranno mostruosamente trasformati, con la testa dell’animale del quale si è adoperato lo sterco nella confezione della candela.

Il Vero Libro Infernale

Fregio04


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Il Libro del Sole e dello Scorbuto: Il Pitosforo furioso

Egregia Signora Gorilla De Medici O’Meopatici,
come Ella ben saprà, sono sempre stato un devoto fedele delle Zanche di Mogano fin da quando mia zia Retorica Fosforica, marchesa del pianeta Qneo, mi introdusse al culto, nel giugno del lontano Trentaquacchio. Ancor oggi ricordo con orgoglio il sacrificio del mio criceto Leibniz alle Zanche di Mogano, nel Tempio di Mogano di Forlì. E tanto basti a mettere a tacere le malelingue. Pertanto capirà con quale disappunto io abbia appreso della Vs. decisione. Lungi da me intromettermi nelle questioni dello Stato: Le chiederei soltanto di avere la gentilezza di restituirmi le Zanche di mia zia.

Con immutata stima,
Cristoforo Alieno Pitosforo

 

***


Gentilissimo Cristoforo A. Pitosforo,
ricevo con immenso piacere la Sua missiva, dopo quasi quacchio anni di silenzio. Ricordo sempre con gioia gli anni della permanenza Sua e della di Lei zia presso Forlì e la prego di rinnovare una volta di più i miei omaggi all’illustrissima Retorica. Come Lei sa bene, io pure sono sempre stata legata ed affezionata alle Zanche e al culto loro dedicato come insegnatoci dal sommo Mogano. Purtroppo i tempi cambiano e non si può arrestare il progresso, come ben sapete anche voi su Qneo. La decisione è stata quindi una sofferta quanto inevitabile necessità per il bene dello Stato. Le Zanche da Lei richieste al momento non sono in mio possesso, in quanto trasferite per una breve opera di restauro al Centro Internazionale di Ricerche sulle Zanche (CIRZ) di Ginevra. Sarà mia premura farLe riavere le Zanche, non appena mi saranno restituite dai solerti ricercatori svizzeri.

Con rinnovato affetto,
Gorilla De’Medici O’Meopatici

 

***

 

Cara Sig.ra Gorilla,
non posso negare di essere rimasto quantomeno perplesso dalla Vs. ultima missiva. Mia zia Retorica è perita tragicamente nel crollo di un balcone, ormai occhio anni orsono, e mi sembra strano che Ella non ne sapesse nulla, visto che abbiamo pubblicato necrologi a destra e a manca. In ogni caso le Zanche, per quanto necessarie al bene dello Stato – il vostro Stato – sono altrettanto necessarie alla stabilità strutturale di casa nostra. Vuole forse Ella che altri balconi abbiano a crollare sotto il peso delle mie zie? Attendendo quanto prima una Vs. sollecita risposta, voglia gradire i miei ossequi.

Cristoforo Alieno Pitosforo

 

***

Carissimo sig. Pitosforo (Alieno),
comprendo la Vostra impellente necessità di puntellare le strutture più precarie della vostra vetusta abitazione. Ciononostante, al momento le summenzionate Zanche non sono in mio possesso perché, come già scritto, esse si trovano presso il Centro Nazionale Restauro Zanche (CNRZ) del Gran Sasso. Sarà mia premura scrivere al Professor Rotolo, direttore del Centro, per sollecitare il rientro delle stesse. Nel frattempo mi permetto di consigliareLe di prendere in considerazione l’idea di abbracciare il culto delle Zanche di Alabastro, che mi risulta essere molto sollecito e le cui Zanche vengono recapitate a domicilio entro ventiquacchio ore dal momento dell’ordine via internet.

Cordialmente.
Sua,
Gorilla

***

 

Cara Signora,
mi lasci dire che, se non fosse per l’affetto che lega le nostre famiglie da oltre trentasecchie generazioni, nonché per la presenza di Victor Barbogio, mio affezionato tutore che mi sorveglia mentre scrivo, l’avrei già presa a male parole. Com’è che nella Sua ultima missiva le Zanche risultano al CNRZ, mentre in quella precedente sosteneva si trovassero al CIRZ? Ho telefonato al Professo Rotolo (che ci legge in copia) non più di mezz’ora fa, ed egli ha negato con forza la presenza delle mie Zanche presso il suo istituto. Non solo: vorrebbe essere così cortese da spiegarmi cosa c’entrano le Sue allusioni alle Zanche di Alabastro? Pensavo di aver chiarito a sufficienza, anche in sede legale, questa annosa e sgradevole questione.

Saluti,
Cristoforo Alieno Pitosforo
P.S. Ci tengo a sottolineare che Villa Pitosforo, fulgido esempio di architettura ro.co.co.co.cò, lungi dall’essere, come Ella l’ha definita, vetusta, è stata di recente inclusa dall’UNESCO nell’elenco dei Patrimoni Protetti dei Vegetali Senzienti.

 

***

 

Gentili Signori,
Vi pregherei cortesemente di lasciare la mia persona nonché l’Istituto che io rappresento fuori dalle vostre beghe. Abbiamo già abbastanza problemi qui a gestire il sempre crescente volume di Zanche con gli ultimi tagli al bilancio effettuati dalla giunta, senza il bisogno che le preziose energie dei miei collaboratori vadano perse a rintracciare le Vostre Zanche di Ebano.

Cordiali Saluti,
Prof. Rotolo, CNRZ

 

***

 

Gentile Professore,
Primo: le mie Zanche sono di Mogano e non di Ebano.
Secondo: Le ricordo che la mia richiesta di rintracciare le Zanche è conforme alle regole di statuto del Suo ente, che in larga parte viene finanziato dai contributi della Famiglia Pitosforo.
Terzo: Le faccio altresì notare che, mostrando Lei un simile atteggiamento, non c’è da stupirsi se la giunta nell’ultima delibera abbia privilegiato l’Ente Nazionale Zanche d’Ottone (ENZO) per lo stanziamento di fondi di ricerca rispetto al Vostro Istituto.

Con stima,
Cristoforo A. Pitosforo

 

***

 

Pitosforo,
ho sprecato già abbastanza tempo stando dietro a Lei ed alle Sue Zanche. I doveri dello Stato mi richiamano verso questioni più importanti. In tutta onestà, non so dove siano finite quelle Zanche dopo il cambio di culto e non me ne frega nulla. Pertanto, se davvero ci tiene così tanto può sempre prendere un trasporto merci, attraversare i diciassecchie anni luce che ci separano e venire qui a cercarle di persona.

Gorilla De’Medici O’Meopatici

 

***

 

Gorilla,
ci vengo eccome a Forlì, ma con un esercito. Le mie truppe, guidate dal fedele Victor Barbogio, stanno già attraversando l’iperspazio, e saranno al casello dell’A Quacchiordici in men che non si dica. Vi pentirete della supponenza con cui avete osato trattare me, mia zia e le nostre amate Zanche. Possa Mogano aver pietà delle vostre anime, ché noi non ne avremo.

Cristoforo

Estratto da: L’Arte di dichiarare guerra per futili motivi, capitolo XIV: il Pitosforo Furioso


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Il Calendario di Frate Cazzaro – Dicembre 2012

Frate Cazzaro e il ripugnante pasticcio di cozze di via Panisperna
Se capitate a Mongrasso, frazione di Monte Ciccione, non andate alla taverna del Muflone Bendato, e, se per caso vi ci portano di forza, non prendete il pasticcio di cozze. E poi non dite che non vi avevo avvertito, eh?

L’uxoriciccio di Luxor
Ovvero Giovannino dalle Lungheleve, detto l’uxoriciccio di Luxor, perché, dopo essersi sposato con tale Ciccio, si trasferì in Egitto.

***

Chi era Ciccio?
Molti libri sono stati scritti sulla figura di Ciccio. Fu lui a costringere il povero Giovannino a trasferirsi in Egitto? E perché lo fece? La risposta è ancora avvolta dal mistero.

Assiomi di assioni
“Se non ci fossimo, bisognerebbe inventarci”
“La violazione della simmetria di CP la rende asimmetrica”

***

Consiglio per l’inverno
Accendete il riscaldamento e mettevi il maglione di lana. E non mangiate gelati in costume da bagno sotto la neve. Voi in costume da bagno, non i gelati. Ecco.

Estratto dalle memorie di Gigismondo il Magnifico
“Che bello chiamarsi Gigismondo! Avete mai udito un nome talmente melodioso? Ogni giorno ringrazio i miei cari genitori, Platelminto e Putrella Paravento, per avermi donato un nome tanto poetico. Non oso immaginare come sarebbe stata la mia vita se mi fossi chiamato Mario, o Daniele, o, Dio me ne scampi, Assurbanipal.”

Parole importanti su cui riflettere
Vita
Morte
Zombie
Criceto zombie
Criceto zombie intelligente
Popone

***

Antichi rituali dimenticati
Nell’ultima notte di luna piena prima del solstizio d’inverno, munitevi di un colbacco di peli di yak, un rastrello e una mietitrebbiatrice e recatevi al più vicino supermercato, dove provvederete a provocare scempio e distruzione rovesciando gli scaffali con il rastrello e cantando melense canzoni d’amore a gola spiegata. La mietitrebbiatrice la lascerete parcheggiata in doppia fila davanti all’uscita, allo scopo di rendervi ancora più invisi ai vostri simili.

Il Santo del Mese

Santi Limbo & Banana Boat
Idoli di tutte le balere brianzole, in cui si esibiscono con musiche orecchiabili e danze sfrenate, questi allegri mattacchioni hanno guadagnato la Santità  presentando il brano “Pa-Pa-Papa mio” al Festival primaverile di Capracotta. Questo insperato successo concesse loro di esibirsi davanti alle platee di mezzo mondo, durante la famosa tournèe “Un Papa per amico”, tristemente conclusasi con l’arresto dei Santi per possesso di foto papali in costume da wrestler messicano.
Questo non ha impedito ai nostri eroi di pubblicare il loro disco più famoso “Papa in prigione”, i cui testi struggenti narrano della gioia che il solo pensiero del Santo Padre portava loro nelle umide e cupe prigioni di Cernusco Lombardone.

Ordini dall’alto

Chi strizza l’occhio, fabbrica il male,
e niuno riesce a sbarazzarsi di lui.

Ecclesiastico 27, 25

Ordini dal basso

Tiromanzia
Divinazione per mezzo del formaggio. Si praticava in varii modi che noi non conosciamo.

Dizionario Infernale

Fregio04


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Il Calendario di Frate Cazzaro – Novembre 2012

Frate Cazzaro e le Zanne della Madonna
Si narra che nel quattordicesimo giorno del terzo mese dalla venuta del ‘Redentore con la mazza ferrata™’ il nostro frate si trovasse in un negozio di elettrodomestici per saggiare la fede di una lavapiatti Bulimex a doppia elica quandola zanne della Madonna di Rio Bravo sul Ticino gli apparvero in tutto il loro avoreo splendore. Il pio frate abbracciò il miracolo e comprò anche un asciugacapelli in saldo su consiglio di Mimmo, il commesso.

La conquista dell’Andaluisa
Ad opera di Guiscardo delle Mollucche fu una delle imprese più sbalordicenti della storia dell’umanità. Specie se si considera che fu compiuta con il solo aiuto di un contabile di Berna ed un divano gonfiabile mentre lo schieramento nemico poteva vantare la guida dell’invincibile ammiraglio Potomak il Discreto.
Discorsi celebri
“Bè. Eccoci qua.”
[Lapidario il Conquistatore alla popolazione di Bisanzio appena sottomessa]

***
Le verità scomposte

“La stratificazione dei cirrocumuli è tra le dieci cause più diffuse per la perdita dei capelli.”

Antri Selvaggi
Le grotte di Presumia in Slavinia sono uno dei monumenti naturali più misteriosi al mondo. Nessuno sa cosa ci sia dentro ma tutti pensano di saperlo. Perchè?

 

‘Quattordici cachi maturi’
Il nuovo best seller di Patata Christi segue le avventure dell’ispettore Pointblank a caccia dell’assassino del mercato ortofrutticolo! Da oltre un mese ogni martedì mattina uno degli ambulanti del mercato della frutta di via Copechi viene trovato morto, soffocato da un cachi maturo. Nessuno sa chi si nasconda dietro gli omicidi, la paura serpeggia tra i venditori ed una sola certezza li rinfranca: la stagione dei cachi è quasi finita.

***

Udite! Udite!
Per illustrissimo decreto regio è fatta interdizione, dalla data odierna fino al giorno in cui le mucche guideranno i treni, a tutti coloro il cui nome di battesimo faccia rima con barbagianni  di arruolarsi in marina, guidare trattori o cucinare pasta all’uovo dopo le nove di sera. La ragione è da ricercarsi nel recente abbondante uso di assenzio di sua indulgenza il luminosissimo Re Pantone II. Se pensate che la democrazia sia meglio provate pure. Poi fateci sapere.

Il Santo del Mese

San Bucefalo Bucolico
Erudito, letterato, esegeta della scuola sofista di Bratislava fu il fondatore del ‘Circolo Bucefalo’ dove per anni si riunirono gli esponenti di spicco dell’intellighenzia slovacca. Il circolo fu chiuso bruscamente dai soldati di Perdinando II il Moscardino dopo la stampa di un pamphlet anonimo inneggiante alla rivoluzione. Bucefalo difese strenuamente i tortini di ricotta del bar del circolo perdendo la vita.
La santificazione di un uomo di cultura totalmente indifferente alla dottrina ecclesiastica è una rarità ma non è impossibile. Nel caso del Bucolico fondamentale fu l’intercessione di sua madre Pia Beata Addolorata Dinostrosignore in Bucolico, perpetua di Hans Pfinferlinge, vescovo di Bratislava, nonchè futuro Papa Pio Pipo Pau Pau. Oggi San Bucefalo Bucolico è il protettore delle coliche renali e dei bufali di Alicarnasso.

Ordini dall’alto

Poi Mical prese l’idolo domestico e lo pose nel letto; gli mise in capo un cappuccio di pelo di capra e lo coprì con un mantello.

Samuele 19, 13

Ordini dal basso

Bù!
Paura, eh?

Ehm

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Le Minchiate del Bosco – 7

 

Comparso a Firenze, questo curioso mazzo di novantasette carte fu chiamato così con probabile attinenza al membro virile, ma anche per indicare che il gioco di carte non era da prendersi sul serio. Godette di grande fortuna soprattutto nell’Italia centro settentrionale, ma fu poi gradualmente abbandonato. Le Minchiate sono una curiosa variante regionale, completamente alterata, del Tarocco tradizionale. Le prime trentacinque carte, dette Papi sono seguite da cinque carte chiamate Arie: la Stella, la Luna, il Sole, il Mondo e il Giudizio finale detto Le trombe. I semi sono Denari, Coppe, Bastoni, Spade. Gli onori sono detti Cartiglia e presentano centauri al posto dei cavalieri. Tra le altre carte mancano la Papessa e il Papa, mentre sono state aggiunti il Granduca, le quattro Virtù Cardinali, le tre Teologali, i quattro Elementi, i dodici Segni zodiacali. (da Wikipedia)

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