Proesie


Visto che non siamo proprio dei cafoni, e alla cultura in fondo in fondo ci teniamo, ecco un piccolo ma prezïoso volumetto dedicato all’arte poetica del Maestro Sardelli, musicista di fama internazionale, grande esperto di musica barocca nonchè colonna del Vernacoliere. Ogni altra parola è superflua.

Perchè mai,
Novello Ermete,
Che sovra al molle suol
D’apriche e humide vasche intorno sparso
Ov’ogni lagrimar
De’procellosi nembi
E ‘ gemiti celesti alquanto accoglie
E gl’ubertosi lidi umetta e impasta,
Teatro de’centaurei
Novelli tuoi cimenti tu eleggesti
Non te lo vai un po’
A pigliare nel culo te
E quel motorino di merda
Ché m’hai schizzato
Tutti i pantaloni?

***

Tu ti turbi
di frotte di prischi grilli
e ti frilli i fischî natii
sin che fritti i’ mischî:
cosa frulli? Eh?! Ora
li raccatti tutti,
imbecille!

***

Se pei pindàrei colli
a’ patrii lidi il ferro
rapir che mobil seno fé
e d’altre terribil favella mòve
con novelle opre il fosco rio,
io passerei anche
verso le sette.

***

Anonimo provenzale del sec. XIII

Tant m’abelis
vostre cortes deman
qu’i eu ne pos
ni vueil
domander quant
pigl vostre maris
al mès,
mais saran
dü ou trecen mil euri
a andar ben.


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